Per chi è alla ricerca di finanziamenti coi quali cercare di dare respiro alle traballanti finanze familiari, la soluzione ideale può essere rappresentata dai prestiti Inpdap. Il vecchio Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, nato nel 1994 e soppresso nel 2011 con il decreto Salva Italia, continua infatti a operare all’interno dell’Inps e, di conseguenza a rilasciare prestiti a favore degli impiegati pubblici.
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Prestiti Inpdap Salerno, cosa occorre sapere
I prestiti Inpdap Salerno concessi dall’ente, dovrebbero essere attentamente soppesati prima di operare una scelta definitiva, in quanto come accade in questi casi comportano vantaggi e svantaggi.
I finanziamenti possono essere richiesti dai dipendenti pubblici e statali che siano stati assunti a tempo indeterminato, a patto di poter vantare un’anzianità minima di 4 anni e dai pensionati residenti a Salerno. I primi devono anche produrre un certificato medico oltre ad una motivazione fondata su adeguata documentazione.
Va poi sottolineato come l’ente, dopo aver preso atto delle richieste pervenute all’inizio di ogni trimestre provveda a varare una graduatoria nella quale i criteri base sono costituiti da anzianità di servizio e reddito familiare. Poiché non è scontato che l’Inpdap abbia i fondi necessari per poter fronteggiare tutte le richieste, chi rimane fuori a causa dell’esaurimento degli stessi può provvedere a presentare di nuovo la domanda nel corso del trimestre successivo.
Quali sono i prestiti concessi dall’Inpdap di Salerno? Il paniere in questione si compone in particolare di tre tipologie, i piccoli prestiti, i prestiti pluriennali diretti e quelli garantiti. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratti.
I piccoli prestiti Inpdap
I piccoli prestiti Inpdap possono essere chiesti da chi venga improvvisamente a trovarsi nella condizione di dover far fronte ad una spesa che non era prevista e tale da poter mandare all’aria il bilancio familiare. Possono accedervi i dipendenti e i pensionati pubblici facenti riferimento alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Per ottenerli non è necessaria la presentazione di una documentazione in cui si spieghi il modo in cui verrà impiegato l’importo ottenuto, né tanto meno come verrà finalizzata l’operazione. L’importo concesso può variare sulla base di criteri come il profilo creditizio dell’interessato o la durata del prestito, che può variare da uno a quattro anni. Per quanto concerne gli interessi, occorre invece ricordare come il tasso di interesse nominale annuo si attesti al 4,25%, cui occorre aggiungere le spese di amministrazione dello 0,50% e il premio fondo rischi.
Per quanto concerne il versamento della cifra concordata, il finanziamento può essere rilasciato in contanti, agendo tramite uno degli sportelli della banca che opera per conto dell’istituto, oppure accreditando direttamente la somma sul conto corrente indicato dal richiedente.
I finanziamenti pluriennali diretti Inpdap
Ove invece si decida di chiedere finanziamenti pluriennali diretti, occorre ricordare che in questo caso il richiedente ha l’obbligo di presentare la documentazione relativa alla spesa cui saranno destinati i soldi eventualmente ottenuti. I dipendenti pubblici che li richiedono, devono vantare l’appartenenza alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, aver provveduto al versamento di almeno un quadriennio di contributi, avere non meno di quattro anni di anzianità di servizio utile alla pensione, oltre ad un contratto a tempo indeterminato, oppure uno a tempo determinato che sia già in corso da non meno di un triennio. In questo particolare caso, l’importo richiesto potrà essere erogato soltanto nel caso in cui l’estinzione del debito si previsto prima della conclusione del rapporto lavorativo. Altra condizione è relativa al TFR, che il richiedente dovrà porre a garanzia del finanziamento.
Si tratta di finanziamenti basati sulla cessione del quinto, quindi la rata non potrà superare il 20% dello stipendio o della pensione. I piani di ammortamento prevedono una durata tra i cinque e i dieci anni, con un tasso attestato al 3,50%, cui occorre sommare le spese amministrative (0,50%) e il premio fondo rischi.
I prestiti pluriennali garantiti Inpdap
Infine vanno ricordati i prestiti pluriennali garantiti, che differiscono da quelli diretti in quanto non c’è alcun bisogno di presentare una documentazione della spesa, bensì un semplice certificato medico che attesti la sana costituzione del dipendente o pensionato pubblico. Si tratta di una garanzia che tiene conto dei rischi di decesso dell’iscritto prima dell’estinzione del debito, della cessazione dal servizio senza che sia maturato il diritto alla pensione e di una possibile riduzione degli emolumenti del cedente. Poiché il finanziamento in questione è oggetto di trattativa con Istituti di Credito e Società Finanziarie è praticamente impossibile riuscire a fissare il tasso di interesse.