Home > La Guida > Prestiti Inpdap matrimonio figlio

Prestiti Inpdap matrimonio figlio

Prestiti Inpdap matrimonio figlio
5 (100%) 2 votes

Non c’è momento più felice che quello relativo alla contribuzione ed al sostenimento delle spese relative al matrimonio del figlio o della figlia. Si realizza un progetto di vita veramente rilevante per il proprio figlio/a che deve essere sostenuto anche dal genitore impiegato nel pubblico impiego: per sostenere questo sogno di vita e momento importante, Inps Inpdap eroga prestiti di scopo, prestiti “finalizzati” in cui l’importo ricevuto può essere adoperato solamente per finanziare le spese delle nozze del dipendente o pensionato pubblico o statale iscritto alla Gestione ex-INPDAP o le spese per il matrimonio del figlio o della figlia dell’iscritto. Vediamo in questa guida di cosa si tratta questo prestito finalizzato, cosa finanzia, l’importo ottenibile, la domanda e la documentazione necessaria per vedersi erogato il prestito Inpdap per matrimonio figli dei pubblici dipendenti ex Gestione Inpdap.

Prestito Inpdap Matrimonio figli dei dipendenti pubblici: caratteristiche

Il prestito ex Gestione Inpdap per Matrimonio figli è un prestito finalizzato avente lo scopo e l’obiettivo di finanziare le spese nuziali sostenute dai genitori iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni sociali e creditizie, i cui figli decidono di sposarsi ed unirsi in vincolo di matrimonio. Si tratta di un prestito avente durata di ammortamento pluriennale garantito dall’Inps oppure concesso direttamente dall’Istituto di previdenza a chi presenta la domanda e possiede i requisiti necessari per beneficiare di questa forma di finanziamento finalizzata.

Sebbene, oggi, sia possibile organizzare il banchetto di nozze in modo low cost, i prestiti finalizzati Inpdap sono davvero agevoli e a saggio di interesse conveniente per finanziare il progetto di vita dei propri figli, ovvero quello di dirsi di sì davanti all’altare. Si possono finanziare tutte le spese relative all’organizzazione della cerimonia, incluse, tutte le spese relative a:

  • acquisto abiti sposa/o o anche genitori del nunziando/a;
  • acquisto accessori sposa/o;
  • banchetto presso ristorante, agriturismo o altra struttura ricettivo-alberghiera;
  • catering;
  • fiori e allestimenti;
  • bomboniere e confetti;
  • noleggio auto;
  • viaggio di nozze;
  • affitto location; etc.

Chi può farne richiesta

Chi vuole fruire di questa forma di prestito finalizzato a finanziare il Matrimonio del proprio figlio o figlia, può accedervi solo ed esclusivamente se è in possesso di determinati requisiti, sanciti e stabiliti dal regolamento pubblicato sul sito Inps:

  • iscrizione e costante versamento dei contributi volti ad alimentare la Gestione Unitaria delle Prestazioni sociali e creditizie,
  • maturazione di almeno quattro anni di servizio come dipendente assunto nel pubblico impiego con contratto di lavoro a tempo indeterminato o con contratto di lavoro a tempo determinato, la cui durata minima sia di 36 mensilità,
  • maturazione di almeno quattro anni di servizio pubblico tale da fruire del trattamento di trattamento retributivo, anche mediante la cessione del quinto sullo stipendio o sulla pensione.

Ammontare e durata

Il prestito finalizzato a finanziare le spese di matrimonio dei figli degli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni sociali e creditizie disciplinato dall’articolo 18 del Regolamento Inps Inpdap per le attività creditizie dei dipendenti del pubblico impiego. Il capitale finanziario massimo può essere erogato fino ad un importo lordo massimo erogabile di € 23.000,00, rimborsabile con un piano di ammortamento quinquennale (60 rate), appartenente alla tipologia dei prestiti pluriennale.

La restituzione del prestito pluriennale quinquennale finalizzato a finanziare le spese di matrimonio dei figli degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali o creditizie può essere rimborsata mediante cessione del quinto dello stipendio fino ad un massimo non superiore al quinto degli emolumenti aventi carattere fisso e continuativo. Inoltre, è possibile rinnovare il prestito quinquennale ed accedere, in concomitanza alla cessione del quinto, la delegazione di pagamento.

Per quanto concerne l’applicazione dei tassi d’interesse, sull’importo lordo dei prestiti di durata quinquennale si applica un tasso di interesse nominale annuo del 3,50%, la ritenuta dello 0,50% per spese di amministrazione e quella relativa al contributo del fondo rischi, secondo le misure percentuali previste, per le diverse categorie di richiedenti, dalla tabella allegata al Regolamento. Inoltre, da computare alla rata del prestito vi è il premio della copertura assicurativa obbligatoria prevista per chi sottoscrive la cessione del quinto sullo stipendio per coprire il rischio vita e rischio perdita impiego.

Domanda ed autocertificazione

Come sancito da Regolamento all’articolo 19 dedicato ai finanziamenti Inpdap finalizzati alle spese di Matrimonio dei figli, la documentazione necessaria da presentare per fare richiesta di questa tipologia di prestazione creditizia è la seguente:

  • busta paga mensile del dipendente genitore,
  • certificato medico  che attesti la sana costituzione fisica del richiedente ai sensi dell’art. 15 del D.P.R. 895/1950 (articolo 6 Regolamento),
  • autocertificazione del matrimonio avvenuto da non oltre un anno ovvero dichiarazione sostitutiva di avvenute pubblicazioni, ove previste, in corso di validità,
  • autocertificazione dello stato di famiglia ovvero autocertificazione che attesti il rapporto di parentela qualora il figlio non risulti compreso nello stato di famiglia.

Si precisa che “ nel caso in cui genitore e figlio, entrambi iscritti alla Gestione unitaria, presentino domanda di prestito per il medesimo evento, la somma totale erogabile non può comunque superare il limite massimo di € 23.000,00“.