Sei un pensionato e hai necessiti di un prestito Inpdap? Bene, allora vediamo a chi puoi rivolgerti per soddisfare il tuo fabbisogno finanziario e creditizio, in che modo e, soprattutto a quali condizioni economiche. Inps Inpdap, oltre a soddisfare i contribuenti con una serie di servizi a carattere previdenziale, eroga anche attività creditizie a condizioni agevolative uniche; l’offerta commerciale dei prestiti Inpdap è veramente variegata: dai Piccoli Prestiti ai Prestiti Pluriennali fino ai Mutui Ipotecari. Questi prodotti possono essere richiesti direttamente all’Istituto di Previdenza (Prestito Inpdap diretto) oppure ti puoi rivolgere ad una delle banche ed istituti di credito convenzionati con INPS.
La forma contrattuale attraverso cui sottoscrivi il Prestito Inpdap (sia che sia Piccolo che Pluriennale) è la cessione del quinto sulla pensione; si tratta di un prestito garantito e finalizzato, solo nei casi di Prestito pluriennale 60 rate e 120 rate, dato che necessitano non solo della richiesta formale mediante invio della domanda reperibile online ma, anche di tutta la documentazione a carattere di autocertificazione da allegare alla stessa per dimostrare la finalità e la motivazione per la quale si intende richiedere il finanziamento. In questa guida troverai la risposta a tutti i quesiti che possono venirti in mente in merito ai Prestiti Inpdap, i cui destinatari della prestazione creditizia siano i pensionati.
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Prestiti Inpdap: caratteristiche della cessione del quinto sulla pensione
Se sei un pensionato e percepisci mensilmente il cedolino pensione, puoi richiedere all’Ente di Previdenza una prestazione creditizia garantita dalla cessione del quinto sulla pensione. Cosa significa questo? Si tratta di una forma di prestito garantito a tasso fisso, svincolato da particolari finalità, nel quale i pagamenti delle rate avvengono tramite la trattenuta di una parte, non eccedente un quinto, della pensione, da parte dell’Inps Inpdap. Il prestito erogato al pensionato, dunque, viene restituito in rate costanti dall’Istituto, il quale provvede mensilmente a versare alla Società Finanziaria che eroga il prestito la quota fissa e concordata, della pensione, nel rapporto di un quinto della stessa, fino all’estinzione del debito.
Il credito si considera, inoltre, “garantito” in quanto, ai sensi dell’Art. 1, comma 5, D.P.R. n. 180/1950, i prestiti devono avere la garanzia dell’assicurazione sulla vita che assicuri il recupero del credito residuo in caso di decesso del pensionato o la garanzia del TFR maturata durante l’espletamento del servizio da dipendente del pubblico impiego statale e/o presso Ente locale.
Cessione del quinto sulla pensione: disciplina e fonte normativa
Indispensabile è fare cenno sulla normativa che regola la cessione del quinto, partendo dal Testo Unico il D.P.R. n. 180 del 1950, modificato diverse volte ma ancora oggi in vigore, per giungere alla L. n. 80 del 2005 c.d. Decreto competitività. Le fondamenta sulle quali è basato il Testo Unico sulle cessioni del credito e sulle quali si sono avuti i maggiori emendamenti attengono:
- all’ambito soggettivo, limitato inizialmente ai soli dipendenti pubblici;
- alla riserva dell’attività di concessione dei prestiti ai soli soggetti aventi determinate caratteristiche e legalmente previsti;
- all’obbligatorietà della garanzia a favore degli enti erogatori per i rischi morte, cessazione dal servizio o riduzione dello stipendio. Nel tempo la prassi, la giurisprudenza ed il legislatore hanno parzialmente modificato l’impianto normativo estendendo ai dipendenti delle aziende private la normativa in esame.
Considerato, altresì, il mutato assetto economico e sociale e la diffusa richiesta di credito da parte delle famiglie sono state superate alcune limitazioni, tra cui quelle legate al requisito della necessaria anzianità del servizio prestato ai fini della stipulazione del contratto di cessione. E’ stata introdotta, inoltre, una maggiore flessibilità riguardo alla durata dei prestiti prevedendo, come limite massimo del rimborso del prestito, 10 anni. Infine, la legge finanziaria 2006, alla luce di una decisione della Corte Costituzionale, ha previsto che anche i pensionati possano cedere un quinto della loro pensione purchè la parte residua sia superiore al c.d. trattamento minimo.
Requisiti necessari
Per poter richiedere e presentare domanda per beneficiare di un prestito Inpdap occorre essere in possesso di determinati requisiti sanciti e riportati sul Regolamento Prestiti Inpdap per chi è iscritto alla Gestione Unitaria delle Prestazioni sociali e creditizie. In merito proprio a questa, è intervenuta con Messaggio INPS n. 4325, fornendo chiarimenti in merito ai soggetti obbligati all’iscrizione alla “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali” e sui conseguenti controlli inseriti in sede di invio delle denunce.
L’Istituto, infatti, spiega che:
- i dipendenti iscritti ai fini pensionistici e/o previdenziali alla Gestione Dipendenti Pubblici sono obbligatoriamente iscritti alla “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali”;
- l’iscrizione ai fini pensionistici a gestioni o fondi speciali diversi dalla gestione pensionistiche ex INPDAP, quali ad esempio INPGI, ENPAM, Fondo speciale Ferrovie dello Stato, in presenza dell’iscrizione previdenziale (INADEL o ENPAS) nell’ambito della Gestione Dipendenti Pubblici comporta, comunque, l’obbligo di iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. In quest’ultimo caso, si specifica che il versamento del contributo, a carico del dipendente, è pari allo 0,35% ed è commisurato alla retribuzione contributiva e pensionabile, determinata ai sensi dell’art. 2, co. 9 e 10, L. n. 335/95.
Oltre all’iscrizione alla Gestione Unitaria, l’ex dipendente del pubblico impiego, ora soggetto percipiente della pensione, deve aver maturato almeno quattro anni di servizio in un’Amministrazione statale e/o locale, essere stato assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato e/o a tempo determinato.
Ora, grazie al possesso dei requisiti sopra indicati ed avendo maturato il diritto di percepire la prestazione previdenziale, mediante erogazione mensile del cedolino pensione, il soggetto pensionato (ex dipendente pubblico) può fruire delle prestazioni creditizie con cessione del quinto sulla pensione, con obbligo di sottoscrivere anche una polizza assicurativa sulla vita.
Polizza assicurativa cogente
Come sancito e dettato dalla normativa in materia di cessione del quinto sulla pensione, la polizza assicurativa obbligatoria da sottoscrivere è quella assicurativa rischio vita e rischio impiego ( solo per il Quinto dello Stipendio). Si tratta di una doppia copertura assicurativa che tutela da una parte la banca o l’istituto finanziario che ha erogato il prestito, dall’altra il richiedente e i suoi eredi. Nel caso oggetto di analisi, ovvero la cessione sulla pensione, la sola copertura assicurativa richiesta è quella vita, il cui scopo è quello di coprire il debito nel caso in cui si verifichi l’invalidità permanente o la premorienza del debitore. L’assicurazione provvederà a rimborsare il debito residuo alla banca o ad altro ente creditore ed erogatore del prestito.
Piccolo Prestito
Se sei alla ricerca di una cessione del quinto sulla pensione e non hai la finalità di sostenere una spesa ingente o di realizzare un sogno nel cassetto, puoi richiedere all’Inps l’erogazione del Piccolo Prestito Inpdap. Si tratta di un finanziamento che ti aiuta a realizzare qualunque tuo fabbisogno finanziario da un capitale finanziario di 5.000 euro fino ad un massimo di 30.000 euro, le cui rate sono detratte automaticamente dalla prestazione pensionistica ogni mese. Per quanto concerne la durata del piano di ammortamento varia da 12 mesi, 24 mesi, 36 mesi fino a 48 mesi.
Ecco un prospetto esemplificativo che ti aiuta a capire l’importo rateale che andrai a pagare a seconda della durata di ammortamento che decidi di sottoscrivere del Piccolo Prestito Inpdap e del capitale finanziario che hai intenzione di richiedere all’Ente di Previdenza o ad una Banca o Istituto finanziario convenzionato.
Importo del prestito | 60 mesi | 84 mesi | 120 mesi |
5.000 € | 110,00 € | 87,00 € | 67,00 € |
10.000 € | 223,00 € | 173,00 € | 132,00 € |
15.000 € | 333,00 € | 259,00 € | 198,00 € |
20.000 € | 443,00 € | 343,00 € | 264,00 € |
30.000 € | 667,00 € | 516,00 € | 397,00 € |
Per quanto concerne gli ulteriori oneri e saggio di interesse applicato ai Piccoli Prestiti Inpdap, ecco le condizioni economiche sancite ed approvate all’interno del Regolamento Prestiti per gli iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni sociali e creditizie. Ai sensi dell’articolo 1, punto 5 del Regolamento è sancito: “Sull’importo lordo dei piccoli prestiti si applica il tasso di interesse nominale annuo del 4,25%, nonché la ritenuta dello 0,50% per spese di amministrazione e quella relativa al contributo del fondo rischi, secondo le misure percentuali previste, per le diverse categorie di richiedenti, dalla tabella allegata al presente regolamento“.
Per quanto concerne le aliquote fissate per il Fondo Rischi, occorre tenere conto del fatto che la percentuale si modifica a seconda della variabile anagrafica età del soggetto che richiede il prestito stesso. Per i soggetti pensionati che richiedono un Piccolo Prestito Inpdap con una fascia di età compresa tra i 60 ed i 64 anni, l’aliquota Fondo Rischi varia da un minimo di 0,34% con durata di ammortamento annuale a 0,7% per il Prestito biennale a 1,08% e 1,49% per il Prestito con durata triennale e quadriennale. Per tutti i pensionati con età compresa tra 65 e 69 anni, la Tabella relativa alle Aliquote fissate per il Fondo Rischi varia da 0,57%, 1,18%, 1,82%, 2,51% per i prestiti 12, 24, 36, 48 mesi.
Prestito Pluriennale 60 mesi
Se sei alla ricerca di un Prestito Pluriennale con durata 60 mesi o Prestito quinquennale, puoi inoltrare la domanda di richiesta del Prestito Pluriennale finalizzato con allegata la documentazione richiesta a seconda della finalità del prestito che si vuole realizzare. Per tutte le motivazioni riguardanti l’abitazione, deve essere allegata l’autocertificazione attestante che la casa oggetto dell’acquisto, del riscatto, della costruzione, etc. è l’unica in proprietà del nucleo familiare e che la stessa costituisce, o costituirà, la residenza per sé e per la propria famiglia.
Per quanto concerne il requisito dell’unica proprietà dell’immobile sussiste anche nel caso in cui:
- l’iscritto o i componenti del suo nucleo familiare siano proprietari di altro immobile o porzione di unità immobiliare ed esso non sia fruibile perché gravato, da almeno due anni, da diritti reali di godimento in favore di terzi estranei al nucleo familiare;
- l’iscritto o il figlio dell’iscritto nel caso di cui all’art. 24, pur essendo i genitori proprietari di un immobile, intenda acquistare un’unità abitativa per costituire un proprio nucleo familiare distinto da quello dei genitori;
- l’abitazione dell’iscritto sia stata assegnata al coniuge in base a sentenza definitiva di separazione, scioglimento, annullamento o cessazione degli effetti civili del matrimonio;
- l’iscritto sia proprietario di quote di un’unità immobiliare e il prestito sia finalizzato all’acquisto delle residue quote di proprietà;
- l’iscritto sia proprietario di immobile dichiarato inagibile dai competenti organi della P.A.
Le finalità per le quali richiedi il Prestito Inpdap quinquennali sono ascrivibili alle seguenti casistiche enucleate: calamità naturali, rapina, furto ed incendio, trasloco per esigenze familiari, lavori condominiali della casa, manutenzione ordinaria della casa, spese per installare impianti di efficienza energetica, acquisto autovettura, nascita figli, adozione, affidamento preadottivo, protesi dentarie e cure odontoiatriche, acquisto autovettura modificata per portatori di handicap, malattia dell’iscritto, decesso familiari, matrimonio, iscrizione o frequenza a corsi Post Lauream, altri casi eccezionali non rientranti in quelli sopra riportati.
Per quanto concerne la simulazione del prestito, è possibile utilizzare lo strumento di computo online, reperibile sul sito Inps Inpdap, immettere le informazioni richieste relative alla tipologia del prestito che si vuole sottoscrivere ed all’importo della pensione che viene percepita mensilmente. Ammettiamo che, a titolo esemplificativo, il pensionato recepisca una pensione di importo 2.500 euro:
Rateazione calcolata
- Tipo di prestito: Prestito Pluriennale
- Totale Pensione Fissa: € 2.500,00
- Pensione Netta Mensile Calcolato: € 1.922,16
- Quota pensione cedibile (1/5): € 384,43
Se sei alla di un Prestito Pluriennale con durata 120 rate mensili devi inoltrare la domanda di richiesta del Prestito con allegata tutta la documentazione volta ad attestare la finalità per la quale si richiede il finanziamento, i cui scopi sono ascrivibili ai seguenti: riscatto alloggi popolari, acquisto o costruzione casa da cooperativa, acquisto/costruzione casa destinata a residenza, anticipazione, estinzione o riduzione di mutui ipotecari, manutenzione straordinaria, malattie gravi di componenti familiari, casi eccezionali gravi. Per quanto concerne un esempio e prospetto simulatorio di Prestito decennale per un pensionato che percepisce una pensione di 2.500 euro è la seguente: Rateazione calcolata Restituzione in 10 Anni – 120 rate Per quanto concerne i saggi di interesse applicati ai Prestiti Pluriennali con piano di ammortamento 60 o 120 rate mensili, il regolamento fissa sull’importo lordo dei prestiti pluriennali un tasso di interesse nominale annuo del 3,50%, la ritenuta dello 0,50% per spese di amministrazione e quella relativa al contributo del fondo rischi variabile a seconda dell’età del pensionato.
Prestito pluriennale 120 rate