La situazione del credito in Sicilia è molto critica. A testimoniare questo dato di fatto sono i Regional Outlook dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), che continuano inesorabilmente a mettere l’isola in fondo alle classifiche relative alle sofferenze.
Basti pensare a tal proposito che l’incidenza dei crediti deteriorati, ovvero difficili o impossibili da riscuotere, è di circa un quarto sul totale dei prestiti erogati. Un dato preoccupante non solo per il sistema bancario, ma anche per la politica, in quanto vuol dire che sono moltissimi coloro che si trovano in serie difficoltà economiche.
Una economia che si regge sul risparmio delle famiglie
Altro dato che dovrebbe preoccupare non poco le istituzioni, è quello in base al quale sono le imprese a trovare le maggiori difficoltà a restituire i finanziamenti ricevuti. Sarebbe addirittura un terzo la percentuale delle aziende sicule che non riescono a onorare i piani di ammortamento sottoscritti. In questo quadro, il sistema bancario isolano si ritrova quindi a dover lottare con una serie di grandi problemi, tali da tarparne le ali.
Il credito in Sicilia: l’importanza dell’Inpdap
Il forte restringimento dei criteri di concessione del credito operato dalle banche e dalle finanziarie siciliane, costringe quindi le famiglie a cercare alternative in grado di ovviare alla situazione. Tra le quali, anche in Sicilia, un ruolo chiave è rappresentato dall’Inpdap, ovvero l’ente nato nel 1994 e poi inglobato nell’Inps con il decreto Salva Italia del 2011.
Se dal primo giorno di gennaio del 2012 l’Inpdap non esiste più, le sue funzioni sono però state trasferite all’Inps, comprese quelle creditizie. Si tratta di una precisazione non da poco, considerata l’importanza delle soluzioni prospettate dall’ente, che propone piccoli prestiti, prestiti convenzionati, finanziamenti pluriennali diretti e garantiti. Una proposta che si caratterizza in particolare per tassi di interesse molto interessanti e per la sicurezza, dovuta al fatto che gli accordi di partenza non sono soggetti a mutamenti in corso d’opera.
Il tutto con il procedimento che caratterizza la cessione del quinto, ovvero calcolando l’importo del prestito sulla busta paga o sul cedolino pensionistico del richiedente. In pratica il piano di rientro avviene con il prelievo alla fonte del 20% del trattamento salariale o pensionistico dell’interessato. Una proposta che naturalmente ha fatto molti proseliti anche in Sicilia.
L’Inpdap a Enna: tutto quello che occorre sapere
Anche Enna continua a guardare con grande attenzione all’Inpdap, in particolare i dipendenti e pensionati pubblici che hanno titolo per poter chiedere prestiti all’ente.
Dopo la riorganizzazione del sistema previdenziale che ha fatto seguito al decreto Salva Italia, l’Inpdap è stato in pratica assorbito dall’Inps e anche la città siciliana è stata teatro di una ridefinizione a livello territoriale delle varie sedi. La direzione provinciale è attualmente ubicata in Viale Armando Diaz 23 e può essere raggiunta telefonicamente al numero 0935.49111, ove risponderà il centralino. Si può anche usufruire del Contact Center, al numero 803-164 (numero verde gratuito riservato a chi chiama da telefono fisso) o allo 06164164 (per chi chiama da mobile, in questo caso a pagamento).
Chi invece intenda usufruire delle nuove tecnologie, può rivolgersi alla casella di posta elettronica [email protected], oppure alla PEC (Posta Elettronica Certificata), in questo caso all’indirizzo direzione.provinciale.enna @postacert.inps.gov.it
Se si preferisce il contatto diretto, ci si può recare presso la sede Inpdap dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30. E’ anche possibile fissare un appuntamento, dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle 12.30.