Trovare ascolto presso il circuito creditizio tricolore è un’impresa spesso complicata. La crisi in atto e le difficoltà finanziarie da essa provocate hanno spinto molti italiani a sospendere il pagamento delle rate previste dal piano di rientro sottoscritto in relazione ai prestiti ottenuti e questo ha avuto come conseguenza un restringimento dei criteri di accesso al credito.
Un atteggiamento che ha spinto molti cittadini nelle braccia dell’usura, come denunciato a più riprese dalle associazioni che tutelano gli interessi dei consumatori italiani. Soltanto negli ultimi anni la stretta creditizia si è attenuata, ma le difficoltà nei rapporti tra banche e utenti continua a permanere, spingendo i primi a cercare alternative in grado di alleviare le difficoltà finanziarie che sono state acuite dalle politiche di austerity decise a livello governativo per rispettare i criteri di sostenibilità della spesa pubblica.
Indice dell'articolo
- 1 Anche l’INPS concede prestiti
- 2 La precondizione: l’iscrizione al fondo di credito
- 3 Quanto costa l’adesione al fondo di credito?
- 4 Si può accedere solo in determinati casi
- 5 Quali sono le prestazioni di tipo creditizio e sociale?
- 6 I requisiti per poter accedere ai prestiti pluriennali garantiti e diretti dell’INPS
- 7 Le modalità di presentazione della domanda
Anche l’INPS concede prestiti
L’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS) è una delle possibili soluzioni per chi si trovi alla ricerca di prestiti in modo da risolvere eventuali problemi di liquidità o tesi ad affrontare spese ormai necessarie. Il paniere di prodotti messi in campo dall’ente allo scopo prevede una serie di finanziamenti a tassi agevolati rivolti in particolare alle famiglie di lavoratori e pensionati.
Prestiti i quali possono essere erogati in maniera diretta dall’INPS, oppure dalle banche o società finanziarie ad esso collegate tramite convenzioni che sono predisposte proprio al fine di varare un’offerta più completa possibile. La loro concessione è regolata dal decreto ministeriale numero 45 emesso nel corso del 2007.
La precondizione: l’iscrizione al fondo di credito
Naturalmente, al fine di poter accedere al paniere di prodotti messi in campo all’uopo, è però necessario soddisfare una serie di condizioni ben precise, ovvero una serie di requisiti senza i quali non è possibile veder soddisfatta la propria richiesta.
La precondizione essenziale è in particolare l’iscrizione al Fondo di credito, ovvero quello che è alimentato da un parte dalla contribuzione obbligatoria di coloro che sono iscritti alla gestione dei dipendenti pubblici, e dall’altra da quella invece di carattere volontario dei pensionati, dei lavoratori e dei pensionati pubblici iscritti ad altri enti o istituti ad esso aderenti.
Quanto costa l’adesione al fondo di credito?
Naturalmente l’iscrizione al Fondo di credito comporta un costo ben preciso, ovvero una quota da pagare, tesa proprio ad alimentare le risorse da cui attingere. La quota in questione risulta pari allo 0,35% del proprio stipendio nel caso dei dipendenti Inps o di coloro i quali hanno un rapporto di lavoro con un ente convenzionato con l’istituto. I pensionati, a loro volta, vedono scendere tale percentuale allo 0,15% del trattamento pensionistico dichiarato, con una eccezione molto importante.
Si può accedere solo in determinati casi
Una volta che si sia completata l’iscrizione al fondo di credito, si matura il diritto alle seguenti prerogative:
1) coloro che risultano iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici e i pensionati pubblici di altre amministrazioni hanno il diritto di accedere a tutte le prestazioni creditizie, dirette oppure in convenzione;
2) i pensionati della gestione dipendenti pubblici possono invece fruire delle prestazioni creditizie che sono erogate direttamente dall’Istituto (piccolo prestito, prestito pluriennale diretto e mutuo ipotecario).
L’adesione al Fondo di credito, come abbiamo già specificato, permette di avere libero accesso alle prestazioni di tipo creditizio e sociale, ovvero:
- la possibilità di beneficiare di piccoli prestiti che possono essere rimborsati entro un arco temporale di 48 mesi;
- la possibilità di beneficiare di prestiti pluriennali con cessione del quinto erogati in via diretta oppure garantiti dall’istituto;
- la possibilità di beneficiare di mutui ipotecari edilizi per la prima casa con un piano di rientro che può arrivare sino a trenta anni;
- la possibilità di beneficiare di prestazioni dedicate ai giovani, come vacanze studio in Italia o fuori dai confini nazionali, convitti, borse di studio, master e dottorati di ricerca;
- la possibilità di beneficiare di prestazioni espressamente rivolte ai pensionati.
I requisiti per poter accedere ai prestiti pluriennali garantiti e diretti dell’INPS
Per poter accedere ai prestiti INPS pluriennali è però indispensabile che il lavoratore interessato abbia maturato almeno quattro anni di anzianità di servizio, mentre i pensionati devono avere al loro attivo un periodo almeno analogo di versamenti contributivi. Anche i dipendenti a tempo determinato hanno la possibilità di accedere a questa tipologia di prestito, ma in questo caso è necessario che il contratto che regola il loro rapporto di lavoro abbia una durata almeno triennale.
I prestiti INPS pluriennali possono avere una durata che va da cinque a dieci anni, quindi possono essere estinti versando il corrispettivo di rate le quali possono andare da un minimo di sessanta ad un massimo di centoventi. Ogni rata non può però oltrepassare l’importo di un quinto della busta paga o della pensione netta.
Le modalità di presentazione della domanda
La richiesta dei prestiti Inps garantiti rende necessaria la presentazione di una domanda in quattro esemplari da parte dell’iscritto. Domanda la quale deve essere rivolta all’Amministrazione di appartenenza, tramite la compilazione degli appositi modelli forniti dall’INPS.
Sarà l’Amministrazione di appartenenza a completare poi la documentazione allegando una dichiarazione in grado di attestare il livello dello stipendio percepito dal lavoratore interessato. L’incartamento dovrà quindi essere trasmesso all’istituto di credito interessato, il quale provvederà a sua volta a restituire il tutto all’Amministrazione, non senza aver provveduto a redarre la proposta di contratto. La stessa Amministrazione dovrà a sua volta inviare la documentazione alla sede Inps territoriale, per la valutazione finale dalla quale dipende la concessione della garanzia.