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Prestiti Inpdap: quali sono i tassi di interesse?

Prestiti Inpdap: quali sono i tassi di interesse?
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I Prestiti Inpdap erogati dall’INPS ai dipendenti pubblici (statali e/o degli Enti locali) sono prodotti creditizi a tasso di interesse molto agevolato ed interessante. Grazie alla Convenzione stipulata tra Ente di Previdenza e sistema bancario e finanziario, il soggetto richiedente che presenta la domanda telematicamente attraverso l’amministrazione presso la quale è in servizio, può beneficiare di condizioni economiche e contrattuali uniche ed estremamente vantaggiose che nessun altro intermediario è in grado di riservare alla propria clientela.

Tramite le attività creditizie Inps Inpdap è possibile orientarsi sul tipo di prestito migliore per il dipendente o il pensionato e sull’importo massimo che il soggetto del pubblico impiego iscritto alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali Inps può richiedere, in base alla propria rata di rimborso ideale basata sul proprio stipendio. In questa guida scopriamo che cosa sono il Tan ed il Taeg sui prestiti e simuliamo i prospetti di prestiti Inpdap, scremandoli tra piccoli prestiti e prestiti pluriennali.

Che cosa sono il Tan e Taeg applicati sui prestiti?

Prima di procedere con il dettaglio dei tassi di interesse applicati alle diverse tipologie di prestiti INPDAP, si deve chiarire che cosa siano il TAN e il TAEG. Il TAN è acronimo di Tasso Annuo Nominale, mentre il TAEG è il Tasso Annuo Effettivo Globale. Nell’ambito dei prestiti, se ne sente spesso parlare dato che sono i due ratio che consentono di valutare il costo di un finanziamento e per legge è cogente che vengano sempre indicati in maniera trasparente sia nei messaggi pubblicitari che nei preventivi consegnati al cliente.

Il costo di un prodotto finanziario è costituito da varie componenti: gli interessi legali applicati, le commissioni come quelle necessarie per l’apertura o la gestione della pratica, imposte, polizze assicurative e altri oneri eventualmente applicati. Il TAN è il saggio di interesse puro del finanziamento, e viene espresso ed applicato in percentuale sull’ammontare del fido concesso, su base annua. L’applicazione del TAN può essere fisso o variabile; si parla di tasso di interesse puro perché non tiene conto dei vari costi e spese aggiuntive, come le spese di gestione delle pratiche di apertura credito, le spese assicurative e notarili, le commissioni che possono essere applicate ulteriormente dall’intermediario creditizio.

Il TAEG, invece, è il saggio che comprende tutti i costi ed oneri economici connessi al prestito, come le commissioni, imposte, i premi per la sottoscrizione di polizze di assicurazione. Viene sempre espresso in termini di percentuale sul credito erogato su base annuale. Il TAEG è il saggio che il consumatore del credito deve maggiormente attenzionare, in quanto è un indicatore molto importante per confrontare le varie proposte commerciali di prestito e valutare quella più conveniente. Non a caso, il TAEG è sempre maggiore del TAN, proprio per le ulteriori commissioni e spese che prende in considerazione questo ratio. Quando in alcune offerte promozionali si sente dire di prestiti a tasso zero, si fa riferimento al TAN, fissato a 0 ma, al consumatore rileva il saggio che gli consente di valutare il costo complessivo del finanziamento, ovvero il TAEG.

Piccoli prestiti Inps Inpdap: saggi di interesse e computo rata

Per i piccoli prestiti erogati ai dipendenti del pubblico impiego, Inps Inpdap eroga un importo massimo di 5.000 euro che permettono al soggetto richiedente di accedere ad una soluzione di credito che consente di fronteggiare imprevisti e urgenze, come la necessità di finanziare un progetto o una spesa medica di intervento urgente. I piani di rimborso variano da un minimo di 12 mesi  a un massimo di 48 mesi. Per ottenere un piccolo prestito Inps Inpdap non è richiesta alcuna documentazione di spesa, mentre le somme erogate variano in rapporto alla durata del finanziamento e al profilo creditizio del richiedente, in particolare, si tiene conto dell’ammontare dello stipendio netto mensile percepito.

Il tasso annuo base applicato ai piccoli prestiti Inpdap è agevolato rispetto ai saggi di interesse di mercato: il tasso di interesse nominale annuo (TAN) è del 4,25%; spese di amministrazione: 0,50%; premio fondo rischi, infatti  viene inoltre applicata un’aliquota relativa alle spese di amministrazione e una relativa al contributo del fondo rischi. Per i soggetti pensionati da pubblico impiego, i tassi d’interesse applicati sul piccolo prestito fino a quota 5 mila euro, sono i seguenti:

  • 9,09% per i pensionati da pubblico impiego fino a 59 anni,
  • 10,69% per i pensionati da pubblico impiego con età compresa tra i 60 e i 69 anni,
  • 13,29% per i pensionati da pubblico impiego con età compresa tra i 70 e i 79 anni.

Piccolo Prestito Inps Inpdap: simulazione con applicazione interessi

Vediamo, a titolo di esempio, un piano di ammortamento di un piccolo prestito Inps Inpdap con dettaglio dell’importo della rata da restituire, i tassi d’interesse applicati e altre spese ed oneri.

  • Tipo di prestito: Piccolo Prestito
  • Numero mensilità da restituire: 8
  • Totale retribuzione fissa: € 3.200,00
  • Stipendio netto mensile calcolato: € 2.345,22
  • Importo netto concesso: € 18.878,78
  • Interessi (1,8430% annuo): € 1.535,08
  • Fondo di Garanzia (1,2%): € 249,88
  • Spese Amministrative (0,50%): € 104,12
  • Spese Postali: € 3,31
  • Esaz. CED POSTE (0,25%): € 52,06
  • Importo lordo da restituire: € 20.823,23
  • Rata mensile (48x): € 433,82

Prestito pluriennale Inps Inpdap: saggi di interesse e computo rata

Scegliendo i prestiti pluriennali diretti, il dipendente del pubblico impiego avrà  accesso ad un finanziamento utile per necessità personali e/o familiari, che devono però risultare da autocertificazione documentata. Due le durate del piano di ammortamento: cinque o dieci anni (60 o 120 rate mensili), il contratto del contribuente deve essere a tempo indeterminato, se invece l’iscritto è assunto a tempo determinato, non inferiore a tre anni, può godere del prestito purché le rate siano estinte prima della conclusione del rapporto lavorativo. I saggi di interesse variano a seconda del capitale finanziario erogato: in linea generale, sulla prestazione creditizia si applicano un tasso di interesse, un’aliquota per spese di amministrazione e una per fondo rischi, secondo i seguenti valori:

  • tasso d’interesse nominale annuo del 3,50% fisso per l’intera durata del piano di ammortamento;
  • spese di amministrazione: 0,50%;
  • premio fondo rischi: importo variabile da visionare in tabella.

Prestiti Pluriennali Inps Inpdap: simulazione computo e interessi

Per un dipendente del pubblico impiego che voglia accendere un prestito pluriennale da rimborsare in 120 rate (prestito decennale) si vedranno applicate le seguenti condizioni economiche:

Rateazione calcolata

  • Tipo di prestito: Prestito Pluriennale
  • Totale Retribuzione Fissa: € 5.000,00
  • Stipendio Netto Mensile Calcolato: € 3.319,78
  • Quota stipendiale cedibile (1/5): € 663,96

Restituzione in 10 Anni – 120 rate

  • Importo netto concesso: € 67.308,92
  • Interessi a scalare: € 9.374,63
  • Fondo di Garanzia (3,0%): € 2.390,24
  • Spese Amm. e gen. (0,50%): € 398,37
  • Spese Postali: € 3,31
  • Esazione CED POSTE (0,25%): € 199,19
  • Importo lordo da restituire: € 79.674,66
  • Rata mensile (120 x): € 663,96