Tutti coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato possono fare richiesta di prestiti e cessioni del quinto sullo stipendio per realizzare i propri sogni e finanziare i progetti, anche se rivolgersi alle banche ed al canale delle società di intermediazione creditizia è cosa complessa ed ostativa. Solitamente le banche e le società finanziarie prediligono i lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, venendo a non considerare come “soggetti bancabili” tutti coloro che vantano un contratto di lavoro a termine o un contratto di collaborazione o di contratto atipico, apprendistato, lavoro a progetto e lavoro occasionale.
Non tutte le banche e gli istituti di credito concedono prestiti a lavoratori con contratto a tempo determinato, anche se effettuare una richiesta non è sicuramente una cosa negativa, specie se si è lavoratori del pubblico impiego che, in virtù di speciali Convenzioni con l’Inps (ex Inpdap), possono fruire della garanzia di essere iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni sociali e creditizie (c.d. Fondo Credito). Non solo, cosa alquanto gradita nella prassi operativa e commerciale, in linea con il dettato legislativo fissato nel Regolamento che disciplina la materia delle attività creditizie per i dipendenti del pubblico impiego, è la possibilità di sottoscrivere il contratto di cessione del quinto sullo stipendio con piano di ammortamento coincidente con la durata del contratto di lavoro a termine. Ciò per fare sì che la busta paga percepita mensilmente dal lavoratore sia una forma di garanzia.
Indice dell'articolo
- 1 Lavoratori a tempo determinato: requisiti per richiedere il prestito Inpdap
- 2 Come presentare la domanda per richiedere i prestiti Inpdap?
- 3 Piccoli prestiti Inpdap per i lavoratori a tempo determinato
- 4 Cessione del quinto per i lavoratori a termine del pubblico impiego
- 5 Copertura assicurativa a tutela del credito erogato al dipendente a tempo determinato
Lavoratori a tempo determinato: requisiti per richiedere il prestito Inpdap
Per quanto concerne i requisiti necessari per inoltrare la domanda di richiesta del prestito all’Istituto di Previdenza Inps Inpdap da parte dei soggetti assunti a contratto a tempo determinato, il Regolamento fissa i requisiti per accedere ai prodotti creditizi chiarendo in merito con l’articolo 2 rubricato “Destinatari della prestazione“:
Come si comprende dal dettato regolamentare in materia di attività creditizia, Inps Inpdap prevede la possibilità di erogazione di prestiti anche a soggetti che siano assunti con la forma del contratto di lavoro a tempo determinato, purchè la durata non sia inferiore a 36 mensilità e con possibilità di prediligere la forma della cessione del quinto sullo stipendio, con il rilascio del TFR a garanzia dell’obbligazione pecuniaria.
Come presentare la domanda per richiedere i prestiti Inpdap?
Come per i lavoratori a tempo indeterminato, anche quelli assunti con contratto di lavoro a termine possono accedere alle attività creditizie di Inps Inpdap scaricando il modulo di richiesta reperibile online, compilandolo in ogni sua parte e trasmettendolo telematicamente. Per quanto concerne la trasmissione della domanda di richiesta del finanziamento, il lavoratore a tempo determinato può o procedere personalmente con la fruizione del servizio online approntato sul sito istituzionale dell’Ente di Previdenza, autenticandosi con login e password personale. Oppure, in alternativa, può procedere con l’inoltro della domanda tramite l’Amministrazione presso la quale è in servizio che la invierà per via telematica all’Ufficio Provinciale o Territoriale Inps Inpdap per la conseguente valutazione ed erogazione del prestito in base all’ordine cronologico di presentazione, completa della relativa documentazione eventualmente richiesta.
Piccoli prestiti Inpdap per i lavoratori a tempo determinato
Per chi è assunto con contratto di lavoro a tempo determinato, sicuramente, il prodotto creditizio dei Piccoli Prestiti Inpdap è quello maggiormente erogato e richiesto da questa categoria di dipendenti del pubblico impiego. La ragione nel successo di questa categoria di prodotti creditizi risiede nel semplice fatto che si tratta di prestiti di importo non eccessivamente rilevante e la durata del piano di ammortamento e di restituzione delle rate mensili, può avvenire in un arco di tempo contenuto che non ecceda la durata del contratto di lavoro. Inoltre, per quanto concerne la modalità di restituzione di questi Piccoli Prestiti Inpdap, è data la possibilità di avvalersi del contratto di cessione del quinto come sancito dal DPR 180/50.
Per i Piccoli Prestiti Inpdap, il dipendente può optare per una durata di ammortamento del prestito di 12, 24, 36, 48 rate mensili da rimborsare, rispettivamente, nei casi di sottoscrizione del prestito annuale, biennale, triennale e quadriennale. Nel caso in cui il richiedente non abbia in corso ritenute per cessioni del quinto dello stipendio può richiedere una somma fino a due, quattro, sei, otto mensilità medie nette di stipendio, fermo restando il limite del quinto cedibile. Sull’importo lordo dei piccoli prestiti si applica il tasso di interesse nominale annuo del 4,25%, nonché la ritenuta dello 0,50% per spese di amministrazione e quella relativa al contributo del fondo rischi.
Cessione del quinto per i lavoratori a termine del pubblico impiego
Sicuramente, per i lavoratori del pubblico impiego assunti con contratto di lavoro a termine rimane gettonata la cessione del quinto (DPR 180/1950) con successive integrazioni leggi 311/2005 e 80/2005. L’erogazione del capitale richiesto avviene mediante assegni circolari non trasferibili intestati al dipendente, oppure mediante bonifico bancario su di un conto corrente intestato al soggetto sottoscrittore. Il tasso di interesse è fisso e, quindi, anche la rata resta di importo costante per tutto il periodo di ammortamento e la restituzione del prestito avviene mediante accredito diretto ed automatico sulla busta paga percepita mensilmente dal lavoratore.
Copertura assicurativa a tutela del credito erogato al dipendente a tempo determinato
A tutela ed in abbinamento del prestito Inps Inpdap, si suole richiedere la sottoscrizione di una copertura assicurativa Vita e Rischio Impiego. In caso di decesso del lavoratore assunto con contratto a termine, la Compagnia di Assicurazione salda completamente il debito residuo all’Ente creditore e non ha diritto di rivalsa verso i familiari.
In caso di Cessazione del Rapporto di Lavoro (prima della scadenza del contratto di lavoro), non seguito da un pronto ricollocamento come la mobilità, la Compagnia di Assicurazione salda l’ente erogante e mantiene il diritto di rivalsa sul sottoscrittore, che resta comunque il debitore ed obbligato principale. In caso di ricollocamento o di mobilità presso un altro Datore di Lavoro o altra Amministrazione pubblica entro il termine di circa 6 mesi, l’ente creditizio rinotifica il contratto alla nuova Azienda/Ente pubblico. La rata continua a essere trattenuta direttamente sulla nuova busta paga e la Compagnia Assicuratrice non interviene.