Prestiti Inpdap Statali

Prestiti Inpdap Statali
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Se sei un dipendente Statale e vuoi beneficiare delle attività creditizie erogate dall’Inps Inpdap? Allora, sei nella giusta guida in quanto in questa troverai tutte le informazioni utili per procedere con l’inoltro della domanda, sia che sei dipendente statale che soggetto pensionato da impiego statale, i prodotti che puoi fruire in Convenzione con Inps ed istituti di credito e la possibilità di simulare il tuo prestito online mediante lo strumento di computo delle rate. Vediamo d capire meglio, se sei veramente il soggetto beneficiario potenziale delle attività creditizie erogate dall’Inps Inpdap ed è di dovere sul fare chiarezza in merito a chi è considerato impiegato alle dipendenze dello Stato.

Dipendente statale: chi è costui?

Si discute su quali siano i soggetti destinatari del prestito Inps Inpdap del pubblico impiego: la Pubblica Amministrazione italiana è una sorta di “foresta”, un “groviglio” in cui è possibile reperire varie figure, varie forme contrattuali e vari inquadramenti contrattuali (in particolare, con l’avvio della fase di privatizzazione del lavoro pubblico”. Per chiarire chi sia il dipendente statale, occorre delineare questa figura, richiamando la disciplina inerente gli enti ed organi che sono apparati dello Stato; il dipendente statale è un soggetto che è alla dipendenze di Ministeri, Comitati Interministeriali, Agenzie ed Aziende autonome, Scuola, Asl, Ospedali, Università, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e di tutte le Forze dell’Ordine.

Dipendente Statale: richiedere un prestito Inps Inpdap

Una volta chiarito chi sia il dipendente statale, lo stesso potrà inoltrare telematicamente la domanda di richiesta del prestito (piccolo, pluriennale o mutuo) mediante l’amministrazione pubblica presso la quale è in servizio. Ovviamente, la domanda deve essere corredata da modelli di autocertificazione qualora lo statale voglia accedere ad un prestito pluriennale garantito o ad un mutuo ipotecario da restituire con pagamento di rate mensili o addebito sulla retribuzione netta mensile (cessione del quinto e/o delega di pagamento). Come sancito dall’articolo 13 del D.P.R. 180/1950 è consentito anche ai titolari di contratto di lavoro a tempo determinato non inferiore a tre anni di fruire di cessioni del quinto estinguibili nell’arco di validità del contratto stesso.

Nel caso in cui, per qualunque ragione, il contratto di lavoro del dipendente statale dovesse risolversi prima della conclusione del piano di ammortamento, l’Istituto può rivalersi sul trattamento di fine servizio maturato. Se l’iscritto in questione avesse ceduto in garanzia ad una società finanziaria il proprio T.F.R., nell’ipotesi descritta l’Inps Inpdap vedrebbe “svanite” le proprie pretese creditorie. Per ovviare a tale rischio è stato inserito “l’obbligo di cedere il trattamento di fine rapporto a garanzia dell’obbligazione” (art. 2, comma 1).

L’offerta creditizia

Come sancito dal Regolamento per i prestiti Inps Inpdap, anche il dipendete statale, al pari di quello degli Enti locali, può optare tra diverse forme di credito offerte dall’Ente di Previdenza:

  • piccoli prestiti con l’abolizione del tetto (fissato a 8.000 euro) del piccolo prestito triennale e la re-introduzione contestuale del piccolo prestito quadriennale;

  • per i prestiti pluriennali l’abolizione di alcuni tetti di importo erogabile e l’elevazione di altri, con la possibilità di rimborso della rata a 5 anni o 10 anni a seconda del montante da rimborsare e dell’importo della retribuzione netta mensile del dipendente statale;

  • per i mutui ipotecari edilizi, l’utilizzo del meccanismo della graduatoria solo nell’eventualità che il budget stanziato per il quadrimestre di riferimento non sia sufficiente a soddisfare tutte le domande pervenute.

Simulazione calcolo piano di ammortamento prestito Inps

Se vuoi computare l’importo della rata e comprendere quale montante dovrai restituire e in quanto tempo, collegati al sito online dell’Inps e fruisci dello strumento di calcolo che ti consente di fare una simulazione del prodotto creditizio a te più conveniente. Puoi immettere anche solo l’importo della retribuzione che percepisci costantemente in qualità di lavoratore statale ed avviando il calcolo, lo strumento ti aiuterà ad individuare il prodotto più adatto alle tue esigenze, con indicazione in dettaglio dell’importo della rata da rimborsare e degli oneri economici (tassi d’interesse applicati ed altre spese).

L’importo ottenibile varia in base all’importo del proprio stipendio mensile, ecco perché bisogna indicare la cifra esatta del proprio stipendio; bisogna indicare la propria data di nascita in quanto per ogni prodotto creditizio è previsto un premio fondo rischi da versare all’ente, che varia in funzione della durata del prestito e dell’età del richiedente. In questo modo, si ottiene un preventivo per ogni tipologia di prestito INPDAP, con computo della rata e delle varie spese da pagare, ottenendo il valore dell’importo netto ottenibile con il finanziamento.

Modulistica

I dipendenti statali ex INPDAP iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS hanno la possibilità di accedere a varie forme di credito agevolato; la domanda per accedere a questi prestiti INPDAP agevolati deve essere fatta per via telematica, accedendo all’area riservata online del sito dell’INPS. Per effettuare la richiesta bisogna presentare tutta la documentazione necessaria e i moduli possono essere scaricati dal soggetto interessato on line.

Per i lavoratori statali dipendenti iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici INPS e dipendenti aderenti al Fondo Credito D.M. 45/2007 che vogliano richiedere un Piccolo Prestito o un Prestito Pluriennale diretto o garantito, è necessario accedere alla pagina del sito Inps e scaricare la modulistica. Alla domanda dei prestiti pluriennali diretti Inps Inpdap va allegato, come richiesto dalla disciplina contenuta nel regolamento, un certificato medico di sana costituzione fisica che deve essere rilasciato almeno 45 giorni prima della data di presentazione della domanda. Il certificato medico deve essere rilasciato esclusivamente da:

  • un medico del Servizio Medico Legale dell’ASL
  • un ufficiale medico militare in attività di servizio
  • un medico incaricato dall’Amministrazione di appartenenza dell’iscritto.

Per quanto concerne la possibilità di richiedere l’estinzione anticipata del prestito erogato, la modulistica mediante la quale il dipendente statale può richiedere il conteggio di estinzione anticipata per il piccolo prestito o per il prestito pluriennale diretto Inpdap, è scaricabile dal sito alla voce AC060_Richiesta-Anticipata-Estinzione. Infine, il dipendente statale può presentare il Modulo relativo al Rimborso Quota Premio Di Garanzia Non Goduto pagato all’INPS ex INPDAP che ha fatto da garante. Con questo documento si richiede la restituzione della quota del premio di garanzia versato al fondo per il credito ai dipendenti pubblici, per l’estinzione anticipata del prestito garantito da INPS ed erogato da un istituto di credito o un istituto finanziario convenzionato.

Cessione del quinto

Per chi è assunto alle dipendenze del pubblico impiego con contratto di lavoro a tempo indeterminato o a termine, ai sensi del DPR 180/1950, integrato con successive modifiche legislative leggi 311/2005 e 80/2005, è data la possibilità di usufruire del prodotto di cessione del quinto dello stipendio: si tratta di un finanziamento semplice e comodo che prevede il rimborso del capitale finanziario erogato con addebito direttamente sullo stipendio, senza impegno di recarsi alla Posta o in banca per pagare i bollettini.

Per i dipendenti statali è prevista la possibilità di accedere alla cessione del quinto, un finanziamento a tasso fisso con rimborso a rate costanti ma con la differenza che, rispetto al prestito, il rimborso delle rate non viene effettuato dal sottoscritto. Il datore di lavoro o l’istituto previdenziale, procederà con l’addebito del relativo importo rateale trattenuto direttamente dal netto in busta paga. Il datore di lavoro o l’Ente di previdenza Inps Inpdap è il soggetto deputato a versare le rate a favore dell’Istituto che ha erogato il prestito. Ecco perché si parla di cessione del quinto, in quanto l’importo della rata di rimborso non può normalmente eccedere la quinta parte dello stipendio netto mensile, ovvero il 20% della retribuzione netta mensile.
In talune situazioni, allo scopo di aumentare la somma erogata, è possibile arrivare ad una rata massima pari a due quinti dello stipendio; per far ciò è necessario che il lavoratore statale sottoscriva, oltre al contratto di cessione del quinto, anche un contratto di delega del pagamento, che impegna l’altro quinto dello stipendio.

Coperture assicurative e TFR

Per la tutela del credito erogato ai lavoratori statali, mediante la forma del contratto di prestito che della cessione del quinto e/o delegazione di pagamento, è prevista (in certi casi è cogente) la sottoscrizione della copertura assicurativa o l’obbligo di cedere quale forma di garanzia il TFR maturato dal dipendente che assolve ad una funzione di tutela per il soggetto finanziatore di fronte al rischio di perdita del lavoro, di infortunio, di grave malattia oppure del rischio vita.

E’ prevista anche la sottoscrizione cogente di un’assicurazione rischio vita e/o rischio impiego che garantisca, in caso di mancato adempimento del prestito erogato, la copertura dell’importo del debito residuo eventualmente eccedente il TFR cumulato dal lavoratore statale. Il costo dei premi relativi alle coperture assicurative viene trattenuto direttamente dall’Istituto finanziatore, il quale erogherà al lavoratore statale un importo al netto dei suddetti costi, oneri e commissioni.
La normativa di riferimento, al fine di salvaguardare le garanzie, prevede che il lavoratore alle dipendenze dello Stato, non possa chiedere anticipi sul trattamento di fine rapporto (TFR) per l’intera durata del finanziamento o cessione del quinto dello stipendio.

Costi ed oneri economici

Sia che il lavoratore alle dipendenze statali richieda un Piccolo prestito Inpdap che un Prestito pluriennale diretto e/o garantito, deve comunque sostenere i costi relativi al saggio d’interesse fisso applicato, tasso di interesse nominale annuo del 4,25%, se si tratta di Piccolo Prestito e tasso di interesse nominale annuo del 3,50%, se si tratta di Prestito pluriennale. Inoltre, il lavoratore statale deve sostenere ulteriori oneri quali la ritenuta dello 0,50% per spese di amministrazione e quella relativa al contributo del fondo rischi. Gli importi delle spese di amministrazione e del contributo per il fondo rischi sono trattenuti all’atto dell’erogazione nel caso di piccolo prestito e prestito pluriennale Inps Inpdap. I tassi di interesse sono fissati all’1,50% per i Piccoli prestiti Gestione Magistrale, al 3,50% per i Prestiti pluriennali diretti Gestione Pubblica ed al 3,50% per i Prestiti pluriennali Gestione Fondi Poste.

Per valutare e confrontare l’onerosità dei prestiti Inpdap, il lavoratore statale deve prendere in considerazione Tan e Taeg, due importanti indicatori, utili per calcolare il costo di un prestito e quindi valutarne la convenienza del prodotto creditizio. I tassi di interesse di un prestito, rappresentati da Tan e Taeg, indicano quali sono le spese che devono essere sostenute una volta ottenuto il finanziamento, ovvero quanto verrà effettivamente a costare il prestito richiesto. L’ammontare di questi due indicatori verrà addebitato direttamente sulla rata di rimborso: oltre alla quota di capitale, l’importo di ogni rata comprenderà anche una quota di interessi, rappresentata dal Tan e il Taeg.

La normativa italiana lascia una certa autonomia agli enti creditori  riguardo alla possibilità di includere nel Taeg i costi della polizza stipulata a protezione del credito. Nel caso di una polizza obbligatoria (come per la cessione del quinto) il costo è compreso nel Taeg del prestito personale, nel caso di polizza assicurativa facoltativa. Ecco perché, oltre a confrontare il Taeg, si deve fare attenzione alle singole voci di spesa indicate nel contratto di prestito per trovare quel prodotto creditizio più vantaggioso per il cliente.

Prestiti Inpdap per statali protestati o cattivi pagatori

Nel caso di lavoratori statali che siano segnalati come soggetti protestati o cattivi pagatori presso le banche dati del Crif, richiedere un prestito Inpdap non è assolutamente impossibile, come si possa pensare. Ci sono diverse soluzioni creditizie: si può regolarizzare la propria posizione, e farsi cancellare dalle eventuali “black list” dove compare il proprio nome, si può richiedere un prestito di consolidamento debiti, che consenta di riunire e consolidare tutti i finanziamenti (anche rimasti insoluti) in un’unica rata, oltre alla possibilità di richiedere un’ulteriore liquidità.

Un’altra soluzione per ottenere un prestito anche con una situazione di protesto o nel caso di cattivo pagatore, se si è lavoratori statali, è richiedere la cessione del quinto, che come abbiamo visto precedentemente, verrà concessa dato che la retribuzione e il TFR maturato svolgono da garanzia.

Altra soluzione creditizia molto praticata negli ultimissimi tempi, caratterizzati da recessione economica, è quella di richiedere l’erogazione di un prestito con cambiali, dove il titolo cambiario assolve alla funzione di strumento di pagamento (se regolarmente bollata) e di garanzia, laddove si verifichi l’inadempimento dell’obbligazione contratta dal lavoratore statale. I costi applicati in questa terza fattispecie sono maggiormente più consistenti rispetto ai tassi agevolati che fruiscono, in genere, i lavoratori statali.