Nato nel 1994, l’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) ha praticamente terminato la sua navigazione nel 2011, quando il governo allora guidato da Mario Monti ne ha deciso la soppressione, inserendola all’interno del decreto Salva Italia.
Una fine però diluita nel tempo e che ha visto le funzioni sino ad allora affidate all’ente passare a carico dell’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), che dal canto suo ha dato vita ad una vera e propria sezione dedicata ai servizi ex Inpdap. Come è del resto facilmente verificabile collegandosi al sito dell’ente, ove appunto fa bella mostra di sé la sezione “Servizi ex Inpdap”, cui quindi deve rivolgersi chi sia interessato. Per chi invece abbia scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie, è possibile recarsi presso le sedi territoriali Inps, ove è stata implementata invece la Gestione Dipendenti Pubblici Inps, rendendo in tal modo possibile reperire le informazioni e l’assistenza in merito ai finanziamenti a tassi agevolati, alle borse e vacanze di studio, alla modulistica e alle questioni tributarie.
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Le conseguenze della chiusura dell’Inpdap a L’Aquila
Naturalmente anche L’Aquila è stata interessata dai mutamenti intercorsi a seguito della soppressione dell’Inpdap, che sono iniziati dal gennaio del 2012. Il capoluogo abruzzese ha infatti visto la chiusura della sede ubicata in Via Saragat, con il conseguente trasferimento degli uffici nella struttura di Via Rendina 26/28. Chi dunque ha ancora in piedi eventuali contenziosi o discorsi di vario genere con l’ente, proprio alla nuova struttura deve far riferimento, come del resto chi intenda approfittare dell’offerta di prestiti che è proseguita anche negli anni intercorsi dalla chiusura dell’Inpdap.
I riferimenti della sede Inpdap de L’Aquila
Come abbiamo già specificato, la nuova sede è quella di Via Rendina 26/28, aperta al pubblico dal lunedì al venerdì mattina, dalle 8.30 alle 12, a meno che non si abbiano appuntamenti per orari diversi. La sede può anche essere raggiunta telefonicamente al numero di telefono 0862.5761 (centralino). Cui si aggiunge il Contact Center, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 20.00 e il sabato dalle ore 8.00 alle 14.00, che può essere raggiunto mediante il numero verde gratuito 803.164 (per chi chiama da telefono fisso) e quello a pagamento 06164164 (per chi telefona invece dal cellulare). Il fax è invece raggiungibile ai numeri 0862.576271 e 0968349043.
Chi intenda utilizzare la posta elettronica, può inviare le proprie comunicazioni all’indirizzo [email protected], mentre per la PEC (Posta Elettronica Certificata) il riferimento è il seguente: [email protected]
I prestiti ex Inpdap, una opportunità da non sottovalutare
L’Inpdap, nonostante la sua soppressione, continua a rimanere un punto di riferimento per coloro che cercano finanziamenti tesi a sostenere l’economia familiare. Per i dipendenti pubblici e i pensionati l’ente continua infatti a riservare una proposta da non sottovalutare, a tassi agevolati, cui concorrono non solo i piccoli prestiti, ma anche quelli pluriennali garantiti e diretti, oltre a quelli per gli insegnanti statali ex ENAM.
Cosa sono i prestiti Inpdap per insegnanti statali ex ENAM?
Proprio questo prodotto viene spesso dimenticato, a torto, quando ci si riferisce ai prestiti Inpdap. L’ENAM (Ente Nazionale di Assistenza Magistrale), era l’ente cui facevano riferimento gli insegnanti statali per tutte le questioni legate alla previdenza e ai servizi assistenziali e creditizi. Dopo essere stato varato nel 1947, era quindi confluito nell’Inpdap nel corso del 2010, seguendone i destini nell’anno successivo.
I prestiti in questione possono arrivare sino al valore di due mensilità di stipendio e sono caratterizzati da un tasso di interesse estremamente contenuto, ovvero 1,50%. Inoltre tra le spese occorre aggiungere la quota dell’1% dell’importo lordo trattenuta dall’Inps per le spese di amministrazione e il fondo di garanzia.
Si tratta di un prestito finalizzato che può essere richiesto per la nascita o l’adozione di un figlio, un matrimonio, il decesso o la malattia di un familiare, l’acquisto della prima casa, l’acquisto di un’autovettura o altro. Il piano di ammortamento prevede 24 rate mensili.